Nel 2025

Fonte: deagel.com [1]

Cominciano a rullare i tamburi di guerra, e il nuovo regime usa toni sempre più esplicitamente guerrafondai. Riportiamo e quotiamo integralmente alcuni dati della fine 2020, che delineano senza mezzi termini un possibile scenario per il 2025.

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Dopo un anno di COVID possiamo trarre due conclusioni principali:

  1. Il modello di successo del mondo occidentale è stato costruito su società prive di resilienza che riescono a malapena a sopportare una qualsiasi difficoltà, anche di bassa intensità. Era scontato ma ne abbiamo avuta la piena conferma, oltre ogni dubbio.
  2. La crisi COVID verrà utilizzata per prolungare la vita di questo sistema economico morente, attraverso il cosiddetto Great Reset.

Il Grande Reset, il cambiamento climatico, la soppressione della ribellione, la crisi planetaria, la rivoluzione verde, il petrolio di scisto… tutte balle promosse dal sistema; è solo un altro tentativo di rallentare drasticamente il consumo delle risorse naturali, e quindi allungare la vita del sistema attuale. Può essere efficace per un po’, ma alla fine non affronterà il problema di fondo e ritarderà solo l’inevitabile. Le élite centrali al potere sperano di rimanere al potere, il che è in effetti l’unica cosa che le preoccupa davvero.

Il crollo del sistema finanziario occidentale – e in definitiva della civiltà occidentale – è stato il principale motore delle previsioni, insieme a una confluenza di crisi con un esito devastante. Come ha dimostrato il COVID, le società occidentali che abbracciano il multiculturalismo e il liberalismo estremo non sono in grado di affrontare nessuna vera difficoltà. L’influenza spagnola un secolo fa ha rappresentato la morte di 40-50 milioni di persone. Oggi la popolazione mondiale è quattro volte maggiore, con viaggi aerei a pieno ritmo, che sono per definizione dei super veicoli di contagio. Le vittime dell’influenza spagnola, nel mondo di oggi, rappresenterebbero da 160 a 200 milioni in termini relativi, ma più probabilmente 300-400 milioni considerando il fattore del viaggio aereo che non esistevano un secolo fa. Finora, il bilancio delle vittime COVID è di circa 1 milione di persone. È molto probabile che la crisi economica dovuta ai blocchi causerà più morti del virus in tutto il mondo.

Un’altra particolarità del sistema occidentale è che ai suoi individui è stato fatto il lavaggio del cervello, al punto che la maggioranza considera la propria superiorità morale e tecnologica come un dato di fatto. Ciò ha causato il primato degli argomenti emotivi su quelli razionali, che vengono ignorati o deprecati. Questa mentalità può svolgere un ruolo chiave nei prossimi eventi catastrofici. Almeno, nel sistema sovietico, la maggioranza silenziosa della gente era consapevole degli errori e ne era stufa. Gli Stati Uniti affermano che il G5 è stato loro rubato dalla Cina, o che la tecnologia ipersonica è stata rubata dalla Russia. Questa è la prova che anche le élite occidentali sono state infettate da quell’arroganza. Nel prossimo decennio diventerà ovvio che l’Occidente sta rimanendo indietro rispetto al blocco Russia-Cina, e il malessere potrebbe trasformarsi in disperazione. Andare in guerra potrebbe sembrare una soluzione rapida e facile per ripristinare l’egemonia perduta.

Se non ci sarà un cambiamento radicale di rotta, il mondo sarà testimone della prima guerra nucleare. Il crollo del blocco occidentale può avvenire prima, durante o dopo la guerra. Non importa. Una guerra nucleare è un gioco con miliardi di vittime, e il collasso economico un gioco con centinaia di milioni di vittime.

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COSA RIMARRÀ, A SEGUITO DEL COLLASSO ECONOMICO CHE HANNO ARTIFICIALMENTE INDOTTO CON LA SCUSA DELL’EVENTO COVID? E COSA RIMARRÀ, SE GLI STESSI CRIMINALI CHE HANNO USATO IL COVID PER INSTAURARE LA DITTATURA, RIUSCIRANNO ANCHE A PROVOCARE CINA E RUSSIA FINO A SCATENARE LA GUERRA?

Provate voi stessi a consultare la seguente tabella interattiva, con la Popolazione di ogni Stato espressa in milioni di abitanti, con il “Gross Domestic Product” (PIL) espresso in miliardi di dollari, secondo la situazione nel 2019 e la previsione nel 2025 e la differenza espressa in percentuale (%).

Per agevolare ulteriorermente la comprensione di questa tabella, osserviamo un primo estratto, con i paesi più popolosi del mondo, a confronto nel 2019 e nel 2025.

Il verdetto è lapidario, gli USA (cioè gli aggressori) uscirebbero distrutti dalla guerra. E non solo loro. Osserviamo un secondo estratto, con i paesi più economicamente avanzati, a confronto nel 2019 e nel 2025.

L’intera coalizione di “alleati” degli USA ne uscirebbe economicamente distrutta. E l’Italia, ovviamente, avrà nuovamente scelto di schierarsi dalla parte sbagliata. Vogliamo restare ancora una volta a guardare, mentre si preparano a radere al suolo l’Italia?